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Vuoi risparmiare sulla ristrutturazione del tetto?

Sono passati più di 25-30 anni, noti la presenza di muffe nel sottotetto, hai la spiacevole sensazione di non riuscire a scaldare casa d’inverno, e durante l’estate il caldo si fa opprimente…Sono chiari segni che il tuo tetto ha bisogno di essere ristrutturato.

Sono passati più di 25-30 anni, noti la presenza di muffe nel sottotetto, hai la spiacevole sensazione di non riuscire a scaldare casa d’inverno, e durante l’estate il caldo si fa opprimente…Sono chiari segni che il tuo tetto ha bisogno di essere ristrutturato.

Abbiamo però una buona notizia per te!

Con la pubblicazione delle legge di Bilancio 2017 avvenuta nei mesi scorsi (legge n. 232 dell’11 dicembre 2016) è stata prorogata fino al 31 Dicembre 2017 anche la detrazione del 50% destinata alla ristrutturazione edilizia.
Il limite massimo di spesa sul quale calcolare la detrazione è pari a 96.000 euro per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2017 mentre la detrazione deve essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

Un aiuto non da poco se voglio rifare il tetto, no?

Analizziamola insieme nel dettaglio:

Chi usufruisce della detrazione?

Sono ammessi alla detrazione i seguenti soggetti:

    • – il proprietario o il nudo proprietario;
    • – il titolare di un diritto reale di godimento sia esso usufrutto, uso, abitazione o superficie;
    • – l’inquilino o il comodatario;
    • – i soci di cooperative divise e indivise;
    • – i soci di società semplici;
    • gli imprenditori individuali, per gli immobili che non rientrano tra quelli strumentali o merce;

La detrazione spetta anche al familiare (coniuge, parenti entro il terzo grado, affini entro il secondo grado) convivente del possessore o detentore dell’immobile, purché sostenga le spese e le fatture e i bonifici risultino intestati a lui. L’agevolazione spetta anche se le abilitazioni comunali sono intestate al proprietario dell’immobile e non al familiare che beneficia della detrazione.
La condizione di convivente o comodatario deve sussistere al momento dell’invio della comunicazione di inizio lavori. Per coloro che acquistano un immobile sul quale sono stati effettuati interventi che beneficiano della detrazione, le quote residue del “bonus” si trasferiscono automaticamente, a meno che non intervenga accordo diverso tra le parti.
Se decidi di eseguire i lavori in proprio, hai diritto alla detrazione soltanto per le spese di acquisto dei materiali utilizzati.

Quali interventi copre?

La detrazione copre numerosi interventi legati al risparmio energetico, all’eliminazione di barriere architettoniche, all’adeguamento sismico degli edifici ma in particolare ci viene in aiuto con:

    • – le spese sostenute per interventi di manutenzione straordinaria, per le opere di restauro e risanamento conservativo e per i lavori di ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze;
    • – la manutenzione ordinaria*, la manutenzione straordinaria, il restauro e risanamento conservativo e la ristrutturazione edilizia, effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali;
    • – interventi di riqualificazione energetica dell’immobile;

*Gli interventi di manutenzione ordinaria sono ammessi all’agevolazione solo quando riguardano le parti comuni e la detrazione spetta ad ogni condomino in base alla quota millesimale.

Non dimentichiamo poi che ai fini della detrazione è possibile includere anche le seguenti spese:

    • – la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse;
    • – le prestazioni professionali comunque richieste dal tipo di intervento;
    • – la messa in regola degli impianti sia elettrici che a metano;
    • – l’acquisto dei materiali;
    • – il compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti;
    • – l’effettuazione di perizie e sopralluoghi;
    • – l’imposta sul valore aggiunto, l’imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le denunce di inizio lavori;
    • – gli oneri di urbanizzazione;
    • – gli altri eventuali costi strettamente collegati alla realizzazione degli interventi nonché agli adempimenti stabiliti dal regolamento di attuazione degli interventi agevolati (decreto n. 41 del 18 febbraio 1998);

 

Come richiedere la ristrutturazione?

Quando prevista, ricordati di inviare una comunicazione, tramite raccomandata A.R., all’Azienda sanitaria locale. La comunicazione va inviata obbligatoriamente prima di iniziare i lavori tranne in quei casi in cui le norme sulle condizioni di sicurezza nei cantieri non prevedano l’obbligo di informare in anticipo l’Asl.

Come pagare la ristrutturazione?

Quanto al pagamento delle spese, deve essere effettuato tramite bonifico bancario o postale.
Indica la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto beneficiario della detrazione e il codice fiscale o il numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.
Per usufruire della detrazione è sufficiente indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile e, se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione.

Come dimostrare la ristrutturazione?

A richiesta degli uffici ti potranno essere richiesti i seguenti documenti, tienili a portata di mano per ogni evenienza:

    • le abilitazioni amministrative e, se non previste, una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui siano indicate la data di inizio dei lavori ed attestare che gli interventi posti in essere siano tra quelli agevolabili;
    • la domanda di accatastamento per gli immobili ancora non censiti;
    • le ricevute di pagamento dell’IMU, se dovuta;
    • la delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori e la tabella millesimale di ripartizione delle spese per gli interventi che riguardino le parti comuni di edifici residenziali;
    • nel caso in cui i lavori siano effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi, la dichiarazione di consenso del possessore all’esecuzione dei lavori;
    • la comunicazione preventiva contenente la data di inizio dei lavori da inviare all’ASL locale, se prevista;
    • fatture e ricevute fiscali relative alle spese effettivamente sostenute;
    • ricevute dei bonifici di pagamento;

Qui la normativa completa da consultare.

Nel caso avessi bisogno di ulteriore supporto tecnico ed informativo, non esitare a contattarci. Sapremo consigliarti al meglio sia sulle soluzioni per la realizzazione di un tetto nuovo che sui costi da sostenere.

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