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Come isolare il tetto e risparmiare

Nel nostro precedente articolo dedicato ai 10 consigli per il risparmio energetico, abbiamo visto come grazie ad alcuni piccoli accorgimenti, possiamo limitare le dispersioni di calore all’interno delle nostre abitazioni e ottenere una prima riduzione dei costi in bolletta durante la stagione invernale.

Nel nostro precedente articolo dedicato ai 10 consigli per il risparmio energetico, abbiamo visto come grazie ad alcuni piccoli accorgimenti, possiamo limitare le dispersioni di calore all’interno delle nostre abitazioni e ottenere una prima riduzione dei costi in bolletta durante la stagione invernale.
Nei piccoli e medi edifici però, le dispersioni più significative, quantificabili nell’ordine di un 25-35% – avvengono attraverso la copertura.
Ragion per cui è importante considerare, soprattutto nel caso di una ristrutturazione completa della copertura – intervento che può beneficiare per legge della detrazione fiscale del 50% – l’installazione di un’adeguata coibentazione che oltre a contenere i consumi, migliorerà il comfort abitativo, limitando il ricorso all’impianto di riscaldamento nel periodo invernale e quello agli impianti di climatizzazione durante l’estate.

In edilizia esistono differenti tecniche di isolamento della copertura, con livelli di efficacia variabili tra loro ma quelle applicate ad estradosso ed intradosso della falda garantiscono livelli di isolamento superiori.

Nel caso di isolamento termico dell’estradosso, il materiale isolante viene posato sotto le tegole o i coppi, a diretto contatto con la falda.
La posa avviene tra i listelli di legno che vengono disposti longitudinalmente nel senso della pendenza, con una distanza approssimativa di 50/60 cm l’uno dall’altro e il cui spessore deve essere uguale o maggiore a quello dello strato isolante stesso. Al di sopra viene fissata una seconda orditura di listelli, in senso ortogonale alla precedente, per l’appoggio del manto di copertura impermeabile.
Perché il materiale coibente conservi nel tempo le sue caratteristiche, è inoltre opportuno che esso sia sempre protetto verso l’interno da un’adeguata barriera al vapore che deve essere continua e senza interruzioni.

Generalmente, le coperture cui può venire applicato il materiale isolante in estradosso possono essere di due tipi:

  • – coperture ventilate
  • – coperture non ventilate

Le coperture ventilate sono caratterizzate da un’intercapedine d’aria al di sotto del manto di tegole dove, attraverso la realizzazione di 2 aperture sottotegola, una in gronda e una in colmo, si crea una circolazione d’aria continua.
In estate l’aria presente nell’intercapedine si riscalda per effetto delle radiazioni solari.
Grazie ad un semplice principio fisico, la differenza di temperatura crea delle correnti ascensionali che portano l’aria calda a fuoriuscire dal colmo del tetto, mentre quella più fresca entra dalle aperture di gronda.
Questo effetto è importante per ridurre il carico termico della copertura dal momento che durante l’estate le tegole possono raggiungere una temperatura superficiale di 70° – 80° C.
In inverno invece, la differenza di temperatura tra interno ed esterno causa la formazione di vapore acqueo che tende a uscire attraverso l’involucro dell’edificio, determinando l’effetto della condensazione per la presenza di strati di coibentazione. In questo caso, la presenza dell’intercapedine ventilata favorisce lo smaltimento del vapore acqueo e migliora la distribuzione del calore interno all’edificio.

Nelle coperture non ventilate, la coibentazione prevede unicamente la posa di uno strato continuo di pannelli isolanti, protetti all’esterno da coppi o tegole, senza l’interposizione dello strato d’aria tra l’isolante e la tegola.

Qualora non fosse previsto il rifacimento della copertura, l’isolamento termico all’intradosso è la soluzione maggiormente utilizzata per gli edifici con tetti a falde inclinate. Se da un lato questa soluzione è preferibile per facilità di realizzazione e limitati disagi legati all’intervento, non garantisce le stesse prestazioni termiche rispetto alla coibentazione esterna del tetto in falda. Questa tecnica prevede la posa in opera dell’isolante direttamente sulla struttura della falda mediante l’utilizzo di pannelli di materiale coibente o anche di elementi contenenti l’isolante.
Affinché il materiale coibente conservi nel tempo le sue caratteristiche, e soprattutto per evitare la formazione di condensa, è utile che esso sia sempre protetto verso l’interno da un’adeguata barriera al vapore che deve essere continua, senza interruzioni.
Il materiale viene fissato ad una struttura e, se ci troviamo in presenza di un ambiente abitato, viene apposta una finitura interna di pannelli in cartongesso o altro materiale.

Vardanega Isidoro ti saprà consigliare al meglio sia sulle soluzioni per la realizzazione di un tetto ventilato che sui costi per sostenerla, fornendoti anche un supporto informativo e tecnico in merito alle detrazioni fiscali relative ai rifacimenti delle coperture degli immobili.

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